mercoledì 9 luglio 2014

Brasil, decime qué se siente...(la storia di #BrasileGermania 1-7)

Quanto è sottile la linea tra sogno e incubo? Per il Brasile non è stata certamente una serata di "Belo Horizonte". Più di una sconfitta una vera e propria mattanza. La Germania ha (stra)vinto 7-1, ma forse vinto è una parola troppo semplice per definire l'autentica tragedia (degna del miglior Sofocle) che si è consumata al Mineirão.
7-1, 7-1, 7-1 roba da non crederci... Lo ripeto tre volte per assicurarmi di non aver scritto una sciocchezza o di non aver visto una partita diversa rispetto alla vostra.



Per la seconda volta nella storia dei mondiali di calcio si sono affrontati Brasile e Germania. La prima 12 anni fa nella finale  disputata il 30 giugno 2002 al Nissan Stadium di Yokohama. Ronaldo siglò la doppietta che lo consacrò con 15 goal il più prolifico bomber dei mondiali e conquistò per la seleção la quinta coppa da alzare al cielo.




Tutti e dico tutti ( i media, tifosi e appassionati) si sono fissati su quanto pesi l’assenza di Neymar (PS sai come stanno fischiando le orecchie di Zuniga in questo momento?) dimenticando forse di  un’assenza ancora più pesante: quella di Thiago Silva. Squalificato per un turno il vuoto si sente troppo negli equilibri di una squadra che si deve affidare al talento dei singoli per trovare vittoria e sicurezze.



Sicurezza che vacilla all’11° di gioco quando Muller, sbucando solo soletto dietro la retroguardia verde-oro, su azione di calcio d’angolo  trafigge di piattone e senza problemi Julio Cesar. 1-0 per la Germania e il gelo cala sullo stadio dopo le abbondanti piogge del pomeriggio.

Poi il cronometro sembra scorrere veloce,velocissimo, quasi non te ne accorgi finchè dal 23° al 29° il tempo si  ferma: i sei minuti più lunghi della storia del calcio.

#ilRECORD
al 23° Klose in tap-in raddoppia per la Germania siglando il suo 16° goal mondiale, superando così Ronaldo (fermo a 15) per il record storico (#dajeLazio) !


#TROPPOVELOCE
Tra il 24° e il 26° succede l’incredibile: Kroos sigla una doppietta e cala il poker per la Germania. Imbarazzante la retroguardia brasiliana che perde palla nella sua trequarti campo ogni volta che prova a costruire qualcosa, lasciandosi intimidire dal pressing dei panzer. E’ tutto troppo semplice, quasi non ci credo!

#MANITERAO
Pende la spada di Damocle e al 29° Khedira, dopo uno scambio in area di rigore, piazza ancora la palla in rete. Questa partita ha dell’incredibile, si sta scrivendo la storia. L’unica volta che il Brasile prese 5 reti nei mondiali fu nel 1938 contro la Polonia mentre l’unica volta che i tedeschi segnarono 5 goal fu nella partita d’esordio assoluto ai mondiali italiani del 1934.



Termina il primo tempo ma il bello non finisce mica. Nella ripresa Schurrle decide di ritagliarsi una fetta di gloria e nel giro di 10’ sigla una doppietta per il 7-0 (rispettivamente al 69°e 79°). Il secondo goal del tedesco è di pregevole fattura e da solo vale il prezzo del biglietto: stop di petto, tiro a volo e mancino velenoso che termina sotto l’incrocio dei pali.



Superiore ai 10 ragazzi che continuano a far impallidire Scolari è il portiere Neuer capace di neutralizzare tutti i tentativi verde-oro e di strillare i suoi compagni anche sopra di 7 reti pur di non subire goal. Non può nulla sulla rete della bandiera siglata da Oscar allo scadere ma se ci ripensi forse quel goal restituisce un po’ di dignità persa durante tutto l’arco dei 90’ di gioco.



Immagino gioire senza dubbio l’abiceleste e la immagino cantare ancora una volta le disgrazie calcistiche della seleção per le strade del Brasile.  L’umiliazione è troppo grande e il coro continua per tutta la notte sulle spiagge di Copacabana: «Brasil, decime qué se siente; tener en casa a tu papá. Te juro que aunque pasen los años; nunca nos vamos a olvidar… Que el Diego te gambeteó, que Canni te vacunó; que estás llorando desde Italia hasta hoy. A Messi lo vas a ver, la Copa nos va a traer; Maradona es más grande que Pelé»



Nessun commento:

Posta un commento